[...] Il fulcro di questa estetica fotografica appare il citazionismo che, erede dell’arte concettuale degli anni settanta, si ripropone come esaurimento delle spinte utopiche delle avanguardie storiche, verso una trasformazione della creatività in forme già prodotte, dove il ready made duchampiano si trasforma in metalinguaggio. Prime fra tutti furono Barbara Kruger con le sue immagini-installazioni tratte da giornali di vari periodi intrise di slogan politici-filosofici, e Sherry Levine con il suo ready made culturale [...]