La terza tappa di questo viaggio, intrapreso all’interno di una sorta di labirinto a specchi, in cui si configurano le corrispondenze spazio-temporali di un perpetuo ‘sentire per immagini’, solleva un’interrogazione sul senso stesso di tali riflessi a distanza. Citare un’opera del passato: qual’è la linea di confine tra imitazione e corrispondenza? Qual’è il luogo in cui esse si contaminano, sino a diventare rispettivamente indefinibili?