La terza tappa di questo viaggio, intrapreso all’interno di una sorta di labirinto a specchi, in cui si configurano le corrispondenze spazio-temporali di un perpetuo ‘sentire per immagini’, solleva un’interrogazione sul senso stesso di tali riflessi a distanza. Citare un’opera del passato: qual’è la linea di confine tra imitazione e corrispondenza? Qual’è il luogo in cui esse si contaminano, sino a diventare rispettivamente indefinibili?
Henri Rousseau e Ruud van Empel: la Natura si meraviglia
Foreste del Nord Europa o giungle intricate, frutto di esotiche fantasie: le lontananze si accorciano quando i luoghi della natura diventano stati dell’immaginazione, come nelle opere del Doganiere Rousseau e nelle fotografie digitali di Ruud van Empel. La distanza temporale di un secolo li divide, neutralizzata dallo spirito che li accomuna.
Per questo secondo appuntamento ho [...]
René Magritte e Maggie Taylor: dentro o fuori?
La rubrica che qui si apre è frutto dell’unione di un pensiero critico e di un’immagine poetica, che ha preso forma nella mente (e, suppongo, anche nel ‘cuore’) di chi scrive: l’idea avventurosa che si possano seguire i percorsi invisibili, e leggere le parole mai scritte, di un’immaginaria ‘corrispondenza’ tra gli artisti del presente e [...]