“Le città invisibili di Italo Calvino, presso la Biblioteca civica di Pordenone, un corpus di opere dell’architetto e illustratore Matteo Menotto (1983).
Raffinate, colte, ricche di suggestioni letterarie e di elementi architettonici scomposti. Le città di Matteo Menotto si articolano tra immaginari percorsi figurativi e riletture digitali della dimensione temporale e formale. Il fascino di simmetrie iperboliche che si inerpicano su cristalline, inattese, silhouette grafiche.
Intervista a Matteo Menotto / Le città invisibili di Italo Calvino
Intervista a Piero Mottola / Isola di San Servolo Venezia
…L’Autocorrelatore è un sistema automatico da me concepito per generare passeggiate acustico-emozionali imprevedibili ed enigmatiche, fortemente coinvolgenti e passionali. Il suo algoritmo vive delle complesse relazioni delle mappe emozionali ottenute attraverso gli esperimenti sul suono rumore da me svolti dal 1994.
Ognuno dei dieci parametri emozionali della mappa ha dei rumori associati sperimentalmente [...]
Intervista a Sinta Werner
As sleepwalkers we wander among Sinta Werner works uncertain of the boundaries between virtual and physical space, illusion and reality, representation and direct experience. Her practice explores the infinite notion of “in-between” and provides a refreshing view of the post-modernist theme of how multiple points of view undermine any expectation of an objective truth.
Maggie Taylor. Tracce di un incontro
La scorsa primavera ebbi la fortunata occasione di incontrare personalmente Maggie Taylor. Da poco avevo concluso il mio corso sulle potenzialità creative dell’elaborazione digitale delle immagini, quando seppi che l’artista americana, pioniera nell’uso di Photoshop come strumento di creazione e non solo di ritocco, sarebbe arrivata a Brescia per una mostra personale.