Code, Interactivity, Network: le tre tematiche di Decode, Digital Design Sensations. La mostra, organizzata dal Victoria & Albert Museum di Londra, in collaborazione con Onedotzero, espone i lavori di grafica digitale generativa e interattiva di artisti e designer affermati, tra cui Daniel Brown, Golan Levin, Karsten Schmidt e Daniel Rozin e di progettisti emergenti come Troika e Heijdens Simon.
All’interno della mostra troviamo Recode Decode, un progetto open source che prevede la possibilità, riservata anche ad utenti inesperti, di recodificare un’opera di Karsten Schmidt.
Noto designer e programmatore grafico, Karsten Schmidt (aka toxi), è stato uno tra i primi contributori del progetto Processing.org, ed è il fondatore dello studio londinese PostSpectacular. Sul sito dello studio, Schmidt pubblica, tra l’altro, un ‘Manifesto’ dei propri processi creativi che fornisce un interessante riferimento teorico per un approfondimento della filosofia open source.
Nella stessa ottica, il codice del lavoro realizzato per l’A&V Museum è reso disponibile su Google Code (http://code.google.com/p/decode/) e può essere rielaborato liberamente usando Processing o un’apposita interfaccia web.
Un numero di lavori selezionati dal Museo sarà diffuso attraverso le migliaia di monitor digitali del London Underground Network della londinese CBS Outdoor, partner dell’evento.
Il link ai lavori realizzati: http://www.vam.ac.uk/microsites/decode/recodegallery
Il video su Vimeo della bella recodifica realizzata da Matt Swoboda e il link al sito su cui l’artista pubblica una descrizione del lavoro e alcuni still in alta risoluzione: http://directtovideo.wordpress.com/.
Matt Swoboda, Decode: Recode from directtovideo on Vimeo.
Tag:Arte digitale, PostSpectacular, Processing
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