In occasione del 115 anniversario della nascita di Rodolfo Valentino mito del cinema nato a Castellaneta il 6 maggio 1895, si inaugura giovedì 6 maggio 2010 alle ore 19,30 presso il Museo e Fondazione RODOLFO VALENTINO - Palazzo Santa Chiara la mostra evento dell’artista internazionale Lorenzo Maria Bottari “RODOLFO VALENTINO mito moderno” organizzata con il patrocinio dell’’Assessorato alla Cultura del Comune di Castellaneta della Provincia di Taranto e della Regione Puglia e in collaborazione con l’associazione UNITRE e UNICOMART di Castellaneta
La mostra che apre il ciclo di eventi che si terranno a Castellaneta dal 6 maggio al 23 agosto 2010 per promuovere e valorizzare Rodolfo Valentino e la sua terra natale organizzati dalla Fondazione Rodolfo Valentino resterà aperta al pubblico fino al 22 giugno 2010
La mostra che nel 1995 è stata una delle iniziative che caratterizzò le celebrazioni del centenario della nascita di Rodolfo Valentino fu la mostra delle opere di Lorenzo Maria Bottari “Mitomodernismo- Ricordando Rudy (1895-1995)”.
Con questa mostra Bottari, artista di fama internazionale, con alle spalle personali realizzate oltre che in diverse città italiane anche a Londra, Zurigo, Vienna, Berlino, Copenaghen, Stoccolma, New York e già ricco di contatti e collaborazioni artistiche con maestri del Novecento come Guttuso, Cagli, Kodra, Angus Mc Bean, rendeva omaggio a Rodolfo Valentino primo mito del cinema mondiale.
Rodolfo Valentino è stato il primo grande divo della “settima arte”, il quale con i suoi personaggi (sceicco, torero, aristocratico, viveur) era diventato l’interprete delle fantasie e dei sogni di evasione di milioni di donne (“la tela su cui le donne dipingono i loro sogni” come disse di se stesso). Rodolfo Valentino ha rinnovato le caratteristiche del mito antico, tanto che il suo mito è ancora oggi un topos della cultura di massa del Novecento, la cui interpretazione è tuttora oggetto di analisi, in quanto simbolo e rappresentazione di un mito antico e sempre attuale, quello della lotta eterna tra eros e thanatos, amore e morte. In vita Valentino è stato la metafora della bellezza maschile, quale moderno Apollo e ha rappresentato l’archetipo dell’amore, mentre la sua morte diede addirittura inizio a un vero e proprio “culto”, che si protrae ancora oggi. Rodolfo Valentino come gli eroi morì giovane e la sua morte immediatamente rinnovò il mito dell’amore eterno.
“E cosa accomuna il mito di Rodolfo Valentino – una icona entrata nell’immaginario collettivo con i contrasti netti del bianco e nero, della luce e dell’ombra – a Bottari, artista dai colori forti, accesi, incandescenti? Bottari è un artista magmatico e una natura ricettiva per non travolgere e essere travolto da tutto quello che si presenta evento, corrente, mito” scriveva Antonio Miredi nella presentazione della mostra del 1995.
Oggi, a distanza di 15 anni da quella mostra, ritenendola un punto fermo e qualificante del suo percorso artistico necessitante di un ritorno ciclico, Lorenzo Maria Bottari ha inteso riproporla a Castellaneta con l’arricchimento di altri materiali, specie opere in ceramica, che collegano simbolicamente queste opere al monumento del divo presente a Castellaneta.
Lorenzo Maria Bottari con questa mostra ha compiuto e compie una palingenesi del mito Valentino poiché con la sua policromia ridà vita e colore al primo mito del cinema in bianco e nero. I colori di Bottari sono quindi colori-simbolo, come il rosso, colore dell’amore, della passione e del sangue (“torero andaluso, cercava il suo bel corpo e trovò il suo sangue aperto”) e come il blu, colore del sogno, dell’anima e dell’infinito (“se solo mi fosse data l’abilità / di dipingere le tonalità dell’anima” aveva scritto in una sua poesia Rodolfo Valentino “viaggiatore dai sogni dell’eterno ritorno”.
“Sono stato sempre attratto dal fascino della realtà e del mistero. Rodolfo Valentino ha saputo incarnare pienamente questo fascino carico di magnetismo” dice Bottari, perciò “il mito non poteva essere assente in un artista nutrito del latte di una terra mitologica come la Sicilia, anche se continuamente riletto alla luce di una coniugazione moderna e internazionale” (A. Miredi) e Lorenzo Maria Bottari è pittore capace di sintetizzare artisticamente il mito antico con il mito moderno, così come è avvenuto nelle figura umana e cinematografica di Rodolfo Valentino.
Rudy Valentino, mito della moderna bellezza apollinea, nella carnosità della policromia di Bottari si trasmuta alchemicamente in un mito dionisiaco, perché le opere di Bottari sono dipinti carichi di vita, di eros, di amore che dà vita, ma sono opere in cui si avverte anche sempre la presenza di thanatos, della morte che, inscindibilmente legata all’amore, è creatrice eterna di miti.
Infine, l’icona mitomodernista di Lorenzo Maria Bottari che rappresenta Rodolfo Valentino incorniciato nella testa stellare della Statua della libertà, sogno e faro di milioni di e-migranti italiani, ma anche irlandesi, tedeschi, polacchi, russi, può essere interpretata come un’immagine mitomoderna di Apollo-Febo, moderno Colosso di Rodi, dio del Sole, della luce che sorge dall’oscurità della notte, metafora di Rodolfo Valentino che amava il sole dell’Italia e della Puglia, che al suo amore diceva così «amore mio, quando mi lasci / non dirmi: “Al crepuscolo” / ma: “A domani nel sole”.»
Antonio Ludovico (Castellaneta Marzo 2010)
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Sede: Palazzo di Santa Chiara ( centro storico ), Castellaneta (TA)
Date: 6 Maggio – 13 Giugno 2010
Orari: Dal Mercoledì alla Domenica alle ore 17.00 alle ore 21.00. Aperto anche la Domenica mattina
Vernissage: 6 Maggio, ore 19.30
Autori: Lorenzo Maria Bottari
Catalogo: presso la sede con presentazione di Antonio Ludovico e Antonio Miredi
Editore: Schena
Note: Mostra realizzata dalla Fondazione Valentino di Castellaneta, con il patrocinio del Comune di Castellaneta, della Provincia di Taranto e della Regione Puglia
Info: Tel. 099.8493192 | Cell. 327.0576528
Genere: Personale, Arte Contemporanea
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Tag:Lorenzo Maria Bottari
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