La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova dal 5 giugno al 19 settembre amplia il suo territorio operativo e architettonico affiancando al Magazzino del Sale il recuperato Studio di Emilio Vedova, Zattere 50, che diventa un ulteriore spazio pubblico per esposizioni e incontri con l’arte. Tale arricchimento coincide con la presentazione, in contemporanea, di due importanti e originali mostre, curate da Germano Celant e dedicate ad aspetti mondialmente inediti dell’opera di Louise Bourgeois, con i suoi “The Fabric Drawings”, mai esposti nella sua complessità, quanto del lavoro di Emilio Vedova con il suo potente intreccio, mai completamente analizzato, tra pittura e scultura.
Emilio Vedova
Alle Zattere, nell’antico studio dell’artista, recuperato a fini espositivi con la supervisione di Renzo Piano su progetto dell’Atelier Traldi e con il coordinamento e la direzione dell’ingegner Maurizio Milan, sarà presentato dal 5 giugno al 19 settembre un aspetto inedito del percorso pittorico di Emilio Vedova: il suo interesse per l’intervento tridimensionale, ambientale e teatrale, là dove domina la scultura. Attraverso un percorso storico essenziale l’esposizione, a cura di Germano Celant e intitolata Emilio Vedova Scultore tende a presentare, condotta attraverso modellini e grandi lavori scultorei, tale aspetto espressivo che ha interessato l’artista dal 1953 al 1997. Emilio Vedova inizia la sua ricerca artistica a metà degli anni Trenta a Venezia e subisce immediatamente l’attrazione profonda verso la grande pittura e scultura veneziana, tanto che la dinamica mobilità del barocco e il suo agitarsi inquieto e problematico accompagnano il giovane pittore in un estremo e totale coinvolgimento tridimensionale e l’esposizione “Emilio Vedova Scultore” nasce proprio dal suo sentirsi parte viva e attiva entro spazi amati e scontrati, fonti inesauribili di stimoli e provocazioni, che sfociano in interventi volumetrici nell’ambito della scultura, dell’architettura, dell’opera musicale e del teatro.
Nel 1958 la collocazione a soffitto di un’opera geometrica, allestita per la mostra a Palazzo Zacheta a Varsavia, conferma l’interesse scultoreo di Emilio Vedova e il suo atteggiamento teso ad articolare implicazioni spaziali per la sua opera. Seguono, nel 1959, a Venezia i “teleri a elle” nella pittura/ambiente a Palazzo Grassi, seguiti dall’esperienza, in collaborazione con Luigi Nono, dell’opera musicale Intolleranza ’60 al Teatro La Fenice. Con i Plurimi, che datano dal 1961 al 1965 e sono anticipati dai Rilievi (1960- 1964), Vedova stacca il quadro dalla parete e lo installa nello spazio in un insieme di superfici frammentate e intersecate tra pittura/scultura/architettura.
Con i Plurimi, che datano dal 1961 al 1965 e sono anticipati dai Rilievi (1960-64), Vedova stacca il quadro dalla parete e lo installa nello spazio in un insieme di superfici frammentate e intersecate tra pittura/scultura/architettura. A Berlino realizza i Plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64 che troveranno qualche anno dopo il loro naturale sviluppo nel Percorso/Plurimo/Luce, realizzato per l’Expo di Montreal nel 1967, nel quale per mezzo di quattordici grandi proiettori le lastrine di vetro, realizzate dall’artista a Murano, sono proiettate in simultanea nello spazio asimmetrico fino a 16 metri di altezza. Nel 1977-78, lavora ai Plurimi/Binari del ciclo Lacerazione, al ciclo Frammenti/Schegge, insieme ai …Cosidetti Carnevali… Infine, dagli anni ottanta, Emilio Vedova realizza le grandi installazioni dei Dischi e Tondi in un ritrovato, vitale, aggressivo possesso spaziale.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione, a cura di Germano Celant, edita da Skira, Milano, in cui sarà ricostruita l’intera avventura artistica di “Emilio Vedova Scultore”.
Curatore
Germano Celant
Project Manager
Fabrizio Gazzarri
Produzione
Fondazione Emilio e Annabianca Vedova
Ricerca scientifica e coordinamento
Maddalena Pugliese
in collaborazione con
Sonia Osetta
Progetto Allestimento
Renzo Piano, Alessandro Traldi
con la collaborazione di
Fabrizio Miele
Coordinamento Generale e Ingegneria
Favero&Milan Ingegneria, Venezia
Maurizio Milan
in collaborazione con
Juliette Louis
Realizzazione allestimento
Michele Tosetto s.r.l., Jesolo (Ve)
Illuminazione
iGuzzini
Realizzazione restauro
ICCEM, Venezia
Comunicazione e Ufficio Stampa
Studio Systema, Venezia
Adriana Vianello
Andrea de Marchi
Andreina Forieri
Roberta Novello
Alessandra Santerini
Progettazione grafica
Studio Camuffo, Venezia
Giorgio Camuffo
Michela Miracapillo
Laura Bolzan
Matteo Zago
Fund Raising e Sponsoring
Arts Council, Milano
Alessandra Pellegrini
Elisabetta Mezzapesa
Trasporti
Arteria s.r.l, Milano
Consulente Assicurativo
Marine&Aviation, Roma
Alberto Magni
in collaborazione con
AXA Art, Milano
Lloyd’s, London
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Sede: Fondazione Vedova, Dorsoduro 46, Calle dello Squero – Venezia
Date: 5 Giugno – 19 Settembre 2010
Orari: Dalle ore 10.30 alle ore 18.30; chiuso il Martedì
Vernissage: 4 Giugno, ore 18.00
Autori: Emilio Vedova
Curatore: Germano Celant
Catalogo: A cura di Germano Celant
Editore: Skira
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 5 euro valido per ragazzi dai 15 ai 18 anni, studenti fino ai 25 anni, anziani oltre i 65 anni, militari, disabili, associati Fai, associati Touring Club Italiano, gruppi da 10 fino a 25 persone. Gratuito per giovani fino ai 14 anni, giornalisti, accompagnatori disabili con invalidità motoria (1 accompagnatore per gruppo). Ogni lunedì ingresso gratuito per residenti nel Comune di Venezia su presentazione di carta d’identità o tessera Imob
Info: Tel +39 041 5226626 | www. fondazionevedova.org
Ufficio Stampa: Studio Systema; tel +39 041 5201959 | stampa.vedova@studiosystema.it
Genere: Personale, Arte Contemporanea, Scultura, Installazioni
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