Del lavoro di Ossola hanno scritto talmente in tanti, critici d’arte, scrittori, poeti, sono state fatte talmente tante mostre in Italia e all’estero, che supporre, con questa mostra, di offrire nuove angolazioni di lettura si pecca di misura. Ci sentiamo però di dire che il taglio antologico e critico della presentazione – dalle opere giovanili degli anni ’50 agli interni-esterni dei primi anni ’60, dai fumetti alle memorie epiche degli anni ’70, dagli interni e fabbriche degli straordinari anni ’80 ai più recenti atelier, dagli studi a china alle tempere su carta – è ambizioso e inconsueto per uno spazio espositivo privato. Nelle 40 opere esposte fra grandi oli, chine e tempere distribuite nei due spazi della galleria, è tuttavia possibile apprezzare l’evoluzione espressiva dell’artista nel tempo. Che dei molti esegeti di Ossola nessuno si è spinto a istituire paralleli fra la scomparsa – per mutazioni ed eclissi sociali – degli abitanti dei suoi interni e l’estinzione per incenerimento degli internati di Treblinka, come fa Piero Del Giudice nel saggio critico in catalogo:
«Gli interni di Ossola sono allora i luoghi deputati del secolo, le evidenze, le architetture archetipiche del secolo breve, le scansioni emblematiche della storia del XX° secolo, gli interni del secolo breve. I luoghi-teatro di vicende collettive accadute, vi hanno agito corpi e conflitti, speranze e il loro esilio. Sono le cisterne della Storia. […] Non segnano forse il secolo, come stigma, non ne sigillano gli spazi, l’universo concentrazionario della fabbrica fordista e quello seriale del lager – lager, iperbole della fabbrica (arbeit macht frei)?» ne dirà Gianni Testori in una memorabile pagina del Corriere della sera (2. 11. 1983) «[…] il “luogo deputato” alla sua pittura. Tale luogo è, nulla più, ma anche nulla meno, che il “lazzaretto” di ieri e di oggi. C’è aria, murmure, colore, spazio e dolore di penitenza, in questi desolati “interni-esterni […] negli “interni-esterni” di Ossola che kafkianamente s’infilano l’uno nell’altro, in una sinistra grigia, sulfurea prospettiva senza esiti e fine, l’uomo è scomparso» ne dirà lo stesso Ossola (1981) «Gli spazi marginali sono un superstite luogo “pittorico” […] questi luoghi marginali sono serbatoi di una realtà declassata e di una umanità latente in gestazione per un futuro risveglio. Strati di immagini e di oggetti, sedimentati nell’angolo del cortile, calati in una luce da cavedio, che delimita e protegge questo breve limbo […]». I luoghi successivi messi a fuoco dal pittore sono interni espliciti di fabbrica […] grandi tele in cui il tempo è sospeso, le tracce di ciò di cui questi spazi sono stati teatro sono meno evidenti, meno espressive. Né thriller, né suspense, ciò che doveva accadere è accaduto, l’azione si è consumata non rimane che pulviscolo e resti, stracci e carte sollevate da refoli».
La mostra è suddivisa nelle sedi di via Pastrengo (Galleria Ostrakon) e di via Moscova (Studio Ostrakon).
Biografia: Giancarlo Ossola è nato a Milano nel 1935. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera e la Scuola Comunale di Pittura del Castello. Il contatto con alcuni pittori del “realismo esistenziale”, nonché una prima conoscenza dell’espressionismo tedesco e dell’informale storico, segnano nel suo lavoro una svolta verso opere di segno forte e concitato. Tiene la sua prima mostra personale nel 1961 al Salone Annunciata di Milano, presentata da Mario De Micheli e, nel 1963, vince il Primo Premio S. Fedele. Si susseguono i cicli pittorici: dal 1963 gli “interni-esterni”; dal 1967 i “ fumetti”; dal 1970 narrazioni segniche e frammentarie e le “memorie epiche”; più avanti ancora le “ Città” dagli orizzonti tesi e la scoperta degli “Interni”, prima visti come serbatoi dell’arcano e della memoria individuale, in seguito, dopo gli anni ’80, come indagine del territorio urbano e delle sue metamorfosi. Le opere di Ossola sono presenti in musei e raccolte pubbliche in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano.
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Sede: Galleria Ostrakon, Via Pastrengo 15/ Via Moscova 66 – Milano
Date: 13 Ottobre – 13 Novembre 2010
Orari: Da Martedì a Sabato, dalle ore 15.30 alle ore 19.30
Vernissage: 13 Ottobre, ore 18.30
Autori: Giancarlo Ossola
Curatore: Piero Del Giudice
Catalogo: A cura di Piero Del Giudice
Biglietti: Ingresso libero
Info: Tel. +39 3312565640 | dorino.iemmi@fastwebnet.it
Ufficio Stampa: Antea
Genere: Personale, Arte Contemporanea
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