dal 8.7 al 1.11.2010 :: Pipilotti Rist. Partit amistós-sentiments electrònics / Fundació Joan Miró, Barcelona

Il percorso, attraverso le sale espositive, immerge il visitatore nell’universo pieno di colore di Rist. La mostra inizia con due installazioni video di piccolo formato, Porqué te vas? (nass) [Per què te’n vas? (humit)] (2003) e Grabstein für RW [Làpida per a RW] (2007), e continua con una delle opere più famose dell’artista, Sip My [...]

Pipilotti Rist, “Lungenflügel”, 2009. Installazione audiovisiva. Vista dell’installazione dal Boijmans van Beuningen, Rotterdam. Foto: Ernst Moritz. Per gentile concessione dell'artista, Hauser & Wirth e Luhring Augustine, New York

Il percorso, attraverso le sale espositive, immerge il visitatore nell’universo pieno di colore di Rist. La mostra inizia con due installazioni video di piccolo formato, Porqué te vas? (nass) [Per què te’n vas? (humit)] (2003) e Grabstein für RW [Làpida per a RW] (2007), e continua con una delle opere più famose dell’artista, Sip My Ocean [Ocean Sucks mia] (1996). Quest’ultima opera è proiettata su due pareti ad angolo della stanza, in cui, inquadrato dall’alto, è visibile un fondale marino con un corpo in immersione, mentre si sente la voce ipnotica di Pipilotti Rist che interpreta una versione di Wicked Game di Chris Isaak. Il lavoro è una riflessione sull’eterna necessità di comprensione assoluta dell’altro e sul desiderio, quasi impossibile, di sincronicità.

In Tyngdkraft, var min vän [Gravetat, sigues amiga meva] (2007), le immagini mostrano due persone e delle foglie galleggianti nello spazio. Il titolo è un invito rivolto ai visitatori, affinché riflettano sulla forza di gravità, mentre si distendono e contemplano le proiezioni su due pannelli amorfi che pendono dal soffitto. Si guarda e ci si sente diversi quando i muscoli sono rilassati?

L’installazione seguente che incontriamo è Ginas Mobile [El mòbil de la Gina] (2007), un cellulare formato da un ramo, una sfera di rame e una lacrima di plexiglas dove vengono proiettati primi piani di vulve; tutto ciò porta ad una perdita della connotazione abituale. Con questo lavoro l’artista vuole sfidare le paure e i tabù sociali.

Lungenflügel [Lòbul pulmonar] (2009) è un’installazione che occupa tre pareti. Le riprese di questo lavoro sono legate a Pepperminta, il primo lungometraggio dell’artista. Le immagini mostrano Pepperminta (Ewelina Guzik), la protagonista delle opere recenti di Rist, che interagisce con la natura, per stabilire analogie e contraddizioni tra la vita umana e la vita animale.

L’installazione seguente, Regenfrau (I Am Called A Plant) [Dona de pluja (Em diuen planta)] (1999), affronta anch’essa la tematica dell’unione con la natura. In questo caso, lo fa mostrando il contrasto tra vita organica – rappresentata da un corpo nudo e vulnerabile disteso sulla strada, sotto la pioggia – e la dimensione domestica e sterile esemplificata da una grande cucina che viene proiettato nel video.

La mostra si conclude con À la belle étoile [Sota els estels] (2007), una proiezione sul pavimento del museo, e con Doble llum, dialogo tra Rist e Joan Miró, una proiezione video su Femme, una scultura del 1968. Questo lavoro, donazione di Han Nefkens, entrerà a far parte della collezione della Fondazione Joan Miró.

Presso il Centro Culturale Fontana d’Or a Girona, Pipilotti presenta tre opere. La prima è Ever Is Over All [Sempre està pertot arreu] (1997), due proiezioni sovrapposte che mostrano un campo di fiori rossi e una donna che cammina felicemente per strada. Ella brandisce uno dei fiori, con cui rompe i vetri delle auto parcheggiate sul marciapiede, con naturalezza, come se l’avesse fatto tutti i giorni. L’installazione è una riflessione sulle idee stereotipate in relazione alle regole. Le auto simboleggiano gli ostacoli che abitualmente non sono messi in discussione.

Lap Lamp [Llum de falda]  (2006), è una videoinstallazione composta da una lampada che proietta immagini di un campo pieno di alberi, legna tagliata e ortiche sulle ginocchia del visitatore, come delle carezze. L’opera mette in contrapposizione la rigidità della dimensione fisica con il desiderio di libertà psicolologica.

Infine, Deine Raumkapsel [La teva càpsula espacial] (2006), ha l’aspetto di un grosso contenitore per il trasporto appena arrivato al museo. All’interno vi si trova una camera da letto in miniatura, da poco abbandonata dai suoi occupanti, con la luna incastrata nella parete del muro che ha abbattuto, così che la stanza si apra su un cielo stellato. Una videoproiezione sulle pareti e delle sequenze in movimento, mostrano delle persone, di generazione diversa, che interagiscono al rallentatore, mentre in sottofondo si ascoltano il suono del vento e della musica sacra.

Traduzione in italiano dal Comunicato Stampa a cura della Redazione di Artkernel

:: ::

Sede: Fondazione Joan Miró, Parc de Montjuïc – Barcellona
Date: 08 Luglio – 01 Novembre 2010
Autori: Pipilotti Rist
Catalogo: Disponibile in sede
Info: Tel. 00/34 934 439 484 | Fax. 00/34 933 298 609 | www.fundaciomiro-bcn.org | press@fundaciomiro-bcn.org
Genere: Personale, Arte Contemporanea, Video Arte, Installazioni audiovisive

:: ::

Tag:, ,

network


Artkernel Group on Facebook Artkernel Group on Twitter Artkernel Group on Last.fm Artkernel Group on Flickr