dal 30.10 al 28.11.2010 :: Luigi Merola. IO DI IO / DADA Gallery, Foligno

Merola si può definire un artista che percorre, con stile, le strade della recycle art cioè di coloro che sanno trasformare oggetti del quotidiano, del passato o semplicemente cose che non reputiamo più utili in opere d’arte ed installazioni uniche nel loro genere.
E’ stato definito, ma anche lui stesso si auto definisce, un pitto-scultore, ma [...]

Merola si può definire un artista che percorre, con stile, le strade della recycle art cioè di coloro che sanno trasformare oggetti del quotidiano, del passato o semplicemente cose che non reputiamo più utili in opere d’arte ed installazioni uniche nel loro genere.
E’ stato definito, ma anche lui stesso si auto definisce, un pitto-scultore, ma a me piace immaginarlo come un mago trasformista che con fantasia, ma soprattutto eleganza, trasforma per es. delle semplici scatole di scarpe in un’opera d’arte che grazie ad un saggio equilibrio di colori riproducono l’alba e il tramonto. Oppure cosa pensare di un’ opera in cui troviamo delle vecchie forme di scarpe che prendono vita grazie al cromatico arcobaleno di fili colorati da cui sono avvolte o ancora delle vecchie tinozze che appiattite e sofferenti lanciano un soffio di speranza con lo sbocciare di fiori colorati?
Per non parlare del recupero di putrelle, ferri, latte, reti metalliche, vecchi infissi, macchine da scrivere o maschere protettive da saldatore che come per incanto diventano sculture ed installazioni di gusto post moderno.
La peculiarità di Merola è quella di giocare non solo con la materia prima che recupera con occhio attento nei modi più disparati, ma soprattutto nella trasformazione di essa grazie ai pigmenti (soprattutto i rossi) che mescolati con elementi naturali quali la terra, cere, tessuti, fili da cucito prende nuova dignità e si trasforma in vera e propria opera d’arte.
A volte l’autore si spinge verso opere dal contenuto sociale dove aleggia – sempre con eleganza e garbo qualche accenno di denuncia arricchendo le “pitto-sculture” con frasi celebri o simbologie che si fanno strada tra ferraglia e “nuvole” dai colori accesi.
Come scritto in una critica di Walter Specogna “Merola crea un suo personale dialogo dato dalla fusione tra materia e colore originando passioni, tensioni, irrazionalità e sensualità”.
Il critico d’arte Maria Campitelli, invece, descrive il suo stile come la risultanza “dell’attrazione verso ciò che è stato, verso i residui di vitalità e routine esistenziale che rimangono imprigionati nei manufatti degenerati col tempo e l’abbandono; echi di vissuti imprigionati nei reperti che riacquistano nuova vita con l’accostamento di cromie intense, come il rosso prediletto spesso in accordo con il grigio del piombo”.
Questa originale mostra rimarrà allestita presso il nuovo spazio espositivo folignate Dada Gallery sino al 28 novembre 2010.

Elena Cantori e Dante Paci
Curatori della mostra

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Sede: DADA Gallery, Via F. Benaducci, 15 – Foligno
Date: 30 Ottobre – 28 Novembre 2010
Vernissage: 30 ottobre, ore 18.30
Autori: Luigi Merola
Curatore: Elena Cantori, Dante Paci
Biglietti: Ingresso libero
Info: www.dadagallery.it
Genere: Personale, Arte Contemporanea

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