Il progetto dedicato alla videoarte intende stabilire una relazione – o una discrepanza – fra il mezzo tecnologico e il suo contenuto, in un cortocircuito d’intenti tra il linguaggio del video e quello della performance. Il termine videoarte segue cronologicamente la definizione di Nam June Paik (Seul, 1932), che con Woody Vasulka (Brno, 1937) e altri artisti dell’epoca furono i pionieri nell’utilizzo del video come mezzo d’espressione artistica. Alla fine degli anni Sessanta i primi interventi di videoarte si avvalsero dell’uso dei televisori, sostituiti via via dai più evoluti sistemi tecnologici di diffusione dell’immagine. Pronti a interagire in tempo reale e in vari modi, essi coinvolsero differenti linguaggi visivi tra cui la performance. All’interno del linguaggio della performance il vasto impiego di mezzi professionali altamente sofisticati, a partire dagli anni Novanta, ha dimostrato di avere conquistato un ruolo importante negli stessi eventi: così si presentano spesso preparati quasi come set cinematografici, a differenza di quanto accadeva nelle prime azioni degli anni Settanta, che riportavano il corpo alla sua naturalità (non è detto però che questo valesse in ogni occasione). Se la presenza del video, quindi, nelle forme più variegate dei linguaggi visivi contemporanei, è ribadita dall’immediatezza e dalla forza comunicativa con cui le immagini in movimento si articolano secondo un sistema di coordinate spazio-temporali riconoscibili, è anche vero che esso è una forma artistica particolarmente complessa e che difficilmente si presta a una singola prospettiva interpretativa.
I nove artisti coinvolti nella mostra In corpo. Dalla performance al video, interessati a sviluppare le proprie individuali ricerche, presentano una serie di video nei confronti dei quali l’osservatore avrà di volta in volta l’incombenza di stabilire, secondo la propria personalissima visione, se si tratta di un video di documentazione performance o di un video d’arte (o anche se vivere più semplicemente il momento della fruizione senza porsi alcun interrogativo). In un rimando continuo di prospettive, In corpo. Dalla performance al video si propone come contaminazione di luoghi fisici e mentali.
L’evento rientra nel circuito OFF di Arte Fiera 2011 e coinvolge i seguenti artisti: Max Bottino, Tiziana Contino, Domenico Buzzetti, Alessia De Montis, Giovanni Gaggia, Claudia Gambadoro, Mona Lisa Tina, Miriam Secco e Rita Vitali Rosati.
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Sede: BT’F gallery – via Castiglione 35 – Bologna
Date: 29 Gennaio – 1 Marzo 2011
Orari: Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00. Altri giorni e altri orari su appuntamento
Vernissage: 29 Gennaio, ore 20.30
Autori: Max Bottino, Tiziana Contino, Domenico Buzzetti, Alessia De Montis, Giovanni Gaggia, Claudia Gambadoro, Mona Lisa Tina, Miriam Secco, Rita Vitali Rosati
Curatore: Emanuele Beluffi
Biglietti: Ingresso libero
Note: L’evento è ideato da Sponge ArteContemporanea e Coordinato da Marco Aion Mangani, e rientra nel circuito OFF di Arte Fiera 2011
Info: Tel. +39 340 2529265 | Cell. +39 333 3487044 | www.btfgallery.com | www.facebook.com/BTFgallery
Ufficio Stampa: info.btfgallery@gmail.com
Genere: Collettiva, Arte Contemporanea, Performance, Videoarte
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