La rivista Paesajes desde el tren celebra il suo ventesimo anniversario con un’esposizione fotografica sul mito del treno, macchina dei sogni dai tempi delle magie al vapore fino ai giochi di prestigio della lievitazione magnetica.
Bárbara Mur Borrás, la curatrice della mostra, mette insieme le fotografie di sedici artisti per ricreare la suggestione del viaggio in treno, con i suoi rituali e le sue peculiarità.
L’argomento ci accompagna – felice compito quello di rivisitare la mitologia ferroviaria, dove il viaggio è ancora a misura d’uomo, o meglio a velocità d’uomo – ed è un viaggio che si assapora lentamente, in cui si sa sempre dove si è e in cui guardando fuori dal finestrino si sa da che città si sta passando.
Durante il viaggio si mescolano le aspettative e l’eccitazione di chi va alla scoperta, percorrendo un tragitto per la prima volta, con la monotonia e la noia del viaggiatore abituale, che vive diviso tra due città, che legge per ingannare quel lasso di tempo già tante volte trascorso o che, forse, dorme anziché guardare fuori dal finestrino.
Pendolari, innamorati a distanza, figlioli prodighi, turisti e avventurieri diventano tutti uguali, accomunati per il momento dall’essere solo passeggeri di un treno, scatola atemporale, che li mantiene in sospeso per la durata del tragitto che li separa dalla loro meta.
Attraverso venti fotografie, gli artisti ci mostrano l’essenza del treno in quella pluralità di sguardi ed esperienze che si incontrano durante il viaggio.
Nel percorso espositivo ci accompagnano stazioni ferroviarie che sembrano dipinte, dove si consumano lunghe attese e lunghi addii, o modeste installazioni dove sembra che nessuno sia pronto a prendere il convoglio di passaggio; paesaggi, immortalati dall’interno di un vagone, che riflettono anche lo stato d’animo del viaggiatore-osservatore, personali campi assolati e notturni desolanti.
O la vista di una città, tanto dettagliata quanto l’occhio del passeggero ansioso di arrivare riesce a percepirla, impegnato nel tentativo di individuare la sua casa nella massa urbana, o chissà, nel fissare rapidamente un itinerario turistico.
E poi i segni di un viaggio tutto spagnolo, dove il torito de Osborne e i caratteristici mulini a vento diventano souvenires fotografici rubati durante il cammino.
Ed ecco arrivata la fine del viaggio, “scendano i signori passeggeri!”, il treno procede fino al termine dei binari, dove restano solo gli addetti ai lavori, tra i cumuli di alabastro e i fili di una misteriosa tecnologia.
Eleonora Scherini
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Sede: IVAM Institut Valencia d’Art Modern – Guillem de Castro 118 – Valencia
Date: 18 Gennaio – 20 Febbraio 2011
Orari: Dal Martedì alla Domenica, dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Chiuso il Lunedì
Autori: Manu Alarcón Bisbal, Carlos Arrogante, Balancín de Blancos, José Luis de la Parra, Borja Delgado, Ángel Gutiérrez, All (Andrés López Lozano), Alicia Moneva, Rubén Morales, Álvaro Sánchez-Montañés, Gabri Solera, Angélica Suela de La Llave, Isabel Tallos, Emilia Valencia Martín, María Jesús Velasco, Mercedes Vizcaíno
Curatore: Bárbara Mur Borrás
Info: Tel. 96 386 30 00 | www.ivam.es | ivam@ivam.es
Genere: Collettiva, Fotografia
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