Avatar_un’esperienza nel mondo virtuale

Interfacciare la mente e il corpo con la macchina. Trasferire i sensi e le facoltà noetiche in un’altra dimensione mentre il corpo resta “attaccato alla Terra”.  Divenire un tutto unico, un ibrido circuitato di cavi e software, per addentrarsi, percorrere ed esplorare attraverso un avatar – proiezione speculare o alter ego del visitatore – una [...]

Interfacciare la mente e il corpo con la macchina. Trasferire i sensi e le facoltà noetiche in un’altra dimensione mentre il corpo resta “attaccato alla Terra”.  Divenire un tutto unico, un ibrido circuitato di cavi e software, per addentrarsi, percorrere ed esplorare attraverso un avatar – proiezione speculare o alter ego del visitatore – una serie di ambienti virtuali.

image-avatar_Page_01Corpi cyber, per spazi cyber, reagiscono e si modificano a seconda delle scelte e delle azioni dell’utente, in una mostra completamente virtuale presso il Museo del Balì a Saltara. Luci e colori del Cyberspazio emergono dal buio delle sale espositive, in cui numerose postazioni hi-tech scenografate favoriscono l’immersione del visitatore.
AVATAR è ideata dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, presso il quale è installata l’infrastruttura tecnologica. Questa funziona in maniera indipendente da Second Life e da analoghi servizi, con una piattaforma, Web3D/Mondi Virtuali, proprietaria, basata su una tecnologia completamente italiana.image-avatar_Page_05 AVATAR è anche una attenta riflessione sulle implicazioni sociali e culturali dei mondi tridimensionali. Specchio della progressiva e concreta incursione della realtà virtuale nella vita quotidiana della gente sotto forma di chat line, blog, forum, community, social network, e mondi virtuali, attraverso cui vivere la socialità “a distanza”, e soddisfare “la voglia di relazionarsi, attraverso la rete telematica  – oggi – come attorno al fuoco una volta”. Un fenomeno sociale, cresciuto notevolmente nell’arco di pochi anni e che vede un’umanità in fuga dalla dimensione reale riversasi nelle rete, rifugiarsi nelle migliaia di terre sintetiche di cui Second Life, Norrath, Parioli, Paragon City sono pochi esempi. I mondi virtuali sono mondi paralleli a quello reale, sono come una maschera che gli si sovrappone aderendovi con forme somiglianti, di cui la grande differenza è costituita dall’approccio, basato sull’immaginazione e la creatività. Forse sono proprio questi due elementi a renderli così attraenti. “Come in tutti i mondi virtuali, i visitatori di AVATAR possono interagire liberamente fra di loro e decidere di visitare la mostra assieme”, secondo una logica non più lineare, ma di campo o esplorativa tipica del navigare in Internet. Gli ambienti, sviluppati in grafica 3D e l’interazione, piuttosto semplice e intuitiva, sono molto simili a quelli di un videogioco, ma sicuramente più stimolanti, data la possibilità d’interagire contemporaneamente con altri visitatori. image-avatar_Page_14
La riflessione a cui AVATAR invita acquista un senso nel corso e nel completo svolgimento dell’exibhit. Data la struttura quasi a tappe dell’exibhition, il visitatore, che vi si accosta da profano, inevitabilmente, percepisce un mondo che come quello reale è dotato di leggi proprie e regole che sono state precedentemente introdotte e alle quali deve attenersi, ma difficilmente può avere accesso al suo significato profondo.
I vari ambienti su cui è strutturata l’exibhition sono incentrati su specifiche tematiche, un vero concentrato di sapere scientifico che interessa i campi dell’ontologia e dell’estetica del virtuale, rivelandone il carattere più programmatico che esperenziale.

Le tematiche:

“IO – La prima sala dell’esposizione è dedicata al concetto di alter ego e di avatar, e con essi si pongono le basi per la conoscenza dei mondi virtuali e di come funzionano. I temi della sala sono il riflesso, lo specchio, l’acqua.

GLI ALTRI – La pluralità è la vera ricchezza dei mondi virtuali. La presenza e l’interazione contemporanea di molti utenti è l’essenza di tali luoghi, ciò che li distingue da un videogioco. La sala si presenta come una grande piazza circolare.

I MONDI – Il “Museo Geografico Immaginario” presenta i principali mondi virtuali, con un’impostazione museografica classica: la storia e lo sviluppo dei diversi mondi sintetici sono narrati in ordine cronologico, grazie ad un allestimento che utilizza i diorami.

I SOVRANI – Ogni mondo sintetico appartiene al suo creatore, che lo governa come un monarca assoluto, ne ricava utili e ne detta le regole. La sezione racconta la storia di questi sovrani: chi sono, come governano e cosa si aspettano dal futuro. La sala espositiva ricorda una sala del trono.

LA POLITICA – I mondi virtuali favoriscono il formarsi di comunità di avatar più o meno autogestite, comunità considerate anche interessanti laboratori di pratiche politiche.

L’ECONOMIA – Al sole di un mercato all’aperto sono analizzati i peculiari aspetti economici dei mondi online. L’osservazione di un’economia “idealista”, basata sul commercio di beni e servizi immateriali, stimola interessanti riflessioni.

IL DIRITTO – L’esistenza di mondi virtuali persistenti, ad economia ibrida, pone numerose problematiche giuridiche, che sembrano imporre un allargamento di frontiere nella filosofia del diritto. La sezione è ambientata in un antico tribunale.

LA MIGRAZIONE – In questa sezione i visitatori si trovano ad attraversare un deserto assolato. Il sentiero fra le sabbie è costellato di pannelli che invitano a riflettere sul perché sempre più persone stanno lasciando il “primo mondo” per trasferirsi nei mondi virtuali. Cosa cercano? Cosa manca nel mondo reale?

DENTRO E FUORI – Attraversato il deserto, si giunge ad una piccola casa, penultima sezione della mostra. Qui si affronta la relazione fra tempo trascorso in rete e qualità della vita reale. “Il 50% dei giocatori si considera dipendente” (N. Yee, 2005).

NOI – Nell’ultima sala virtuale, priva di scenografia, troviamo il messaggio della mostra: i mondi virtuali sono, più di ogni altra cosa, una prova dell’importanza capitale della socialità per l’animale uomo. Non può esistere l’IO senza il NOI”.

Elvira D’Angelo

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