dal 9.4.2011 al 12.6.2011 :: Maria Lucrezia Schiavarelli. AD HOC a cura di Luca Panaro / Musei di Palazzo dei Pio, Carpi

Ad hoc è un’espressione latina che significa letteralmente “per questo”, si usa per indicare qualcosa concepito appositamente allo scopo, appropriato al contesto. AD HOC è il titolo scelto dal critico d’arte Luca Panaro per un ciclo di mostre che prevedono la produzione di tre interventi di video-arte, installati a rotazione nei tre musei di Palazzo [...]

Ad hoc è un’espressione latina che significa letteralmente “per questo”, si usa per indicare qualcosa concepito appositamente allo scopo, appropriato al contesto. AD HOC è il titolo scelto dal critico d’arte Luca Panaro per un ciclo di mostre che prevedono la produzione di tre interventi di video-arte, installati a rotazione nei tre musei di Palazzo dei Pio: Museo del Palazzo, Museo della città e Museo Monumento al Deportato. Le opere video saranno realizzate per l’occasione da tre validi artisti contemporanei, traendo spunto dai principali eventi espositivi che si terranno in queste sedi da aprile 2011 a gennaio 2012.

Maria Lucrezia Schiavarelli, Lemniscata, 2011

Sabato 9 aprile ore 18 verrà inaugurata la prima video-installazione del ciclo AD HOC, con l’opera di Maria Lucrezia Schiavarelli. L’intervento dell’artista verrà realizzato all’interno della Sala dei Mori nel Museo del Palazzo e sarà ispirato alla produzione xilografica di Adolfo De Carolis (1874-1928), artista a cui è dedicata quest’anno la XV Biennale della Xilografia che si inaugurerà contestualmente nelle Logge di Palazzo dei Pio. Partendo da una riflessione sulla produzione grafica di De Carolis che riporta in auge l’utilizzo della xilografia nella sua tecnica più antica, Maria Lucrezia Schiavarelli isola gli elementi che contraddistinguono il processo xilografico per rielaborarli mediante il video. La suggestione visiva non si svilupperà secondo una linea narrativa, ma alla ricerca di concetti legati al tempo e alla dualità tra nero-bianco, pieno-vuoto, negativo-positivo. L’installazione inoltre prevede il coinvolgimento tattile del visitatore mediante la presenza di un oggetto ligneo intagliato che nasconde ma nello stesso tempo rivela la matrice fisica e concettuale del lavoro.

Maria Lucrezia Schiavarelli è nata nel 1979 a Santeramo in Colle, in provincia di Bari. Oggi vive e lavora a Castelfranco Emilia. Attraverso l’utilizzo del disegno, della fotografia e dell’installazione, indaga i rapporti tra arte e scienza, tra corpo e malattia, tra organico e inorganico sottolineando la complessità, l’ambivalenza e l’ambiguità di queste relazioni. Ogni riflessione parte dallo studio di una forma e dal modo in cui essa si organizza nello spazio, uno studio che è da sempre territorio comune tra arte e scienza. Passando continuamente da un’osservazione microscopica ad una macroscopica, isola degli elementi, ingrandisce delle strutture, rielabora delle forme più o meno semplici che vanno dalla struttura di una cellula, alla mappa di una città, dall’organizzazione di un essere vivente, alla forma di un’isola.

Il ciclo di mostre AD HOC prosegue in settembre con l’installazione video di Oreste Baccolini, che verrà realizzata nel Salotto Degoli del Museo della città, per riprendere in dicembre con l’opera di Francesco Nonino realizzata appositamente per dialogare con la Sala dei Nomi del Museo Monumento al Deportato.

[1] Maria Lucrezia Schiavarelli

9 aprile – 12 giugno 2011

Museo del Palazzo, Sala dei Mori

[2] Oreste Baccolini

16 settembre 2011 – 8 gennaio 2012

Museo della città, Salotto Degoli

[3] Francesco Nonino

3 dicembre 2011 – 29 gennaio 2012

Museo Monumento al Deportato, Sala dei Nomi

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