Alle Officine dell’Immagine fino al 26 giugno sono in mostra le opere di Luca Cervini, giovane artista lombardo da pochi anni affacciatosi sulla scena artistica.
Equilibriefratture è il titolo di questa personale che affronta temi fondamentali della ricerca artistica di Luca Cervini.
“L’equilibrio è il tentativo di trovare l’armonia con il sé e conseguentemente con l’altro, nella frattura invece vive il cambiamento, l’energia, la forza dell’emozione, del perenne desiderio di rinnovamento.”[1]
È come se i protagonisti di queste opere vivessero una lacerazione interiore: ricercare, trovare e mantenersi in equilibrio, nella sicurezza e nella certezza, oppure lasciarsi andare alla frattura e all’imprevisto? Cercare di rimanere ancorati oppure lanciarsi e buttarsi giù dal dirupo in un mare di incertezza?
Emblematica di questa lacerazione è sicuramente l’opera Il volo dei Ciechi: tre uomini precariamente sorretti da esili arti di legno. Cercando di mantenersi in equilibrio si avvicinano inesorabilmente verso un bordo di cui loro non sono a conoscenza in quanto ciechi. È come se nel momento in cui hanno finalmente trovato il giusto equilibrio arrivasse la frattura, il cambiamento che li fa cadere nell’abisso delle incertezze e della morte.
La frattura arriva inesorabile come il vento che distrugge la torre nel trittico La torre e il vento.
Un ulteriore tema affrontato da Luca Cervini è il tempo nel suo scorrere, divenire e mutare. Il tempo è una componente fondamentale della vita dell’uomo, il suo scorrere è inesorabile: si nasce, si vive e si muore. E della vita spesso in vecchiaia non rimangono che dei ricordi offuscati, annebbiati. Ricordi di ciò che siamo stati, di ciò che avremmo voluto o potuto essere. Ricordi che sono diventati Ombre.
Infanzia e vecchiaia convivono in La Giostra dove un bimbo di pochi mesi osserva un vecchio che ha creato una giostra. L’infante è senza volto, non ha precise caratteristiche proprio perché appena nato e quindi non ancora formato dall’esistenza, dai suoi traumi, ma nemmeno da tutti quei concetti che i libri sotto di lui sembrano volergli inculcare. Il vecchio, invece, è profondamente segnato dalla vita, dalle sue esperienze passate che ne hanno fatto l’uomo che ora è. L’anziano è il tempo trascorso, il passato a cui rimane poco tempo per il futuro incarnato dal neonato.
Il bambino, per ora, è ancora libero di potersi divertire e basta, semplicemente guardando una giostra e cercando di afferrarne i gabbiani legati all’estremità; è proteso verso il futuro incerto. Non si sa ancora quale sarà la sua frattura.
Ma la frattura arriva. Prima o poi. Inevitabilmente.
Michela Bortoletto
[1] A. M. Martini, Vivere per vedere, in Luca Cervini, Equilibriefratture, Milano 2011
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Sede: Officine dell’Immagine – Via Atto Vannucci 13 – Milano
Date: 12 Maggio – 26 giugno 2011
Orari: Dal Martedì al Venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30. Sabato dalle ore 11.00 alle 19.00. Mattina e festivi su appuntamento
Autori: Luca Cervini
Curatore: Alberto Mattia Martini
Catalogo: Disponibile in sede
Biglietti: Ingresso libero
Info: Tel. +39 0331 898608 | Cell. +39 334 5490900 | info@officinedellimmagine.it | http://www.officinedellimmagine.it
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Genere: Personale, Pittura Digitale
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Tag:Fotografia, Pittura Digitale
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