MACRO presenta Cloudy Dunes. When Friedman Meets Bucky on Air Port-City, il progetto speciale pensato da Tomas Saraceno per gli spazi della grande Sala Enel. Una straordinaria installazione con la quale l’artista argentino trasforma un’intera ala del Museo d’Arte Contemporanea di Roma in una ‘città-nuvola’.
Le nuvole sono galleggianti e adattabili, versatili e mobili, aperte a infinite possibilità, compresa quella di creare una città (im)possibile, una nuova architettura urbana. Il progetto, curato da Luca Massimo Barbero e promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovraintendenza ai Beni Culturali, ha dato forma a una struttura composta da moduli realizzati con 18 Km di tubi bianchi per cavi elettrici, una struttura di «volo e di sabbia, dove il granello è un’unità microsopica e infinita» allo stesso tempo. I 500 dodecaedri, assimilabili alle cellule viventi di un organismo palpitante, creano una monumentale suggestione che si espande, una grande tela di ragno tridimensionale che invade la sala di fronte all’auditorium, cuore rosso del Macro, dal pavimento al soffitto, dagli angoli alle passerelle sospese. L’oscurità è interrotta a intermittenza dai bagliori delle proiezioni di video realizzati con energia eolica. Le foto che compongono i sei video sono state scattate dallo stesso Saraceno nel paesaggio naturale del Lencois Maranhenses Park, nel nord del Brasile, una zona mai raggiunta dall’energia elettrica, con un sensore ottico azionato dalla forza del vento: dalla sua intensità dipende direttamente la velocità con cui scorrono i diversi fotogrammi nelle sequenze. I video attraversano l’atmosfera rarefatta, in bianco e nero, della sala, facendosi ‘proiezione’ di infinite possibilità, che in parte si sovrappongono a quelle teorizzate da Richard Buckminster Fuller: una rete di energia capace di collegare tutto il mondo e di oltrepassare i confini geografici e culturali.
È un poeta del cosmo Saraceno, con la capacità di coniugare la ricerca indirizzata verso un’architettura transnazionale, mobile, aerea, aperta, avvolgente ed ecologica, con la meditazione sugli stati dell’anima, con la consapevolezza che ciò che è sano si muove dinamicamente nella ‘rete della vita’, per citare il titolo del libro di Fritjof Capra. Per lo stesso motivo non sente la nazionalità, nè la propria nè quella degli altri, non distingue fra arte, architettura, scienza e filosofia, ed è convinto che si possano sperimentare vari modi di vivere.
Affascinato da Fuller e da Yona Friedman, ha immaginato di far dialogare queste due figure chiave dell’architettura utopistica: Friedman meets Bucky. Con Friedman, che ha relizzato in realtà solo un paio di opere – tra cui il Museo delle Tecnolgie Possibili a Madras, in India, nel 1987 – ma ha teorizzato molte città future, nell’‘utopia realizzabile’, Saraceno ha lavorato a un progetto al Cabaret Voltaire di Zurigo, ispirato al Merzbau di Schwitters. Sono entrambi ‘architetti del mondo’. Per la grande installazione al MACRO Saraceno si è ispirato alla favolosa teoria della Ville Spatiale, esposta nel 1956 da Friedman e poi riproposta più volte, una delle quali a Zurigo, supposizione di architetture e di infrastrtutture che possano essere continuamente adattate e ‘vivificate’ da chi le abita.
Nell’installazione romana compare un’altra fonte di suggestione. Saraceno è da sempre affascinato dalla trama tridimensionale e perfetta delle ragnatele, modello di comparazione nella teorizzazione della nascita dell’universo, millennium simulation, la più grande simulazione che sia mai fatta della crescita di una struttura cosmica e della formazione di galassie e quasar. Saraceno immagina così che le ragnatele possano essere gli ascensori spaziali verso il futuro, o i ‘futuri’ – come ama dire – possibili, dove le città, gli edifici, gli elementi siano parte di un universo galleggiante regolato dall’armonia.
Il progetto Cloudy Dunes, presentato per la prima volta nel 2006 da Attitudes a Ginevra, e nel 2008 alla Fondazione Garrone a Genova, assume oggi un valore centrale nella ricerca artistica di Saraceno, specialmente se riletto alla luce dell’interazione con l’architettura dinamica del MACRO, nata essa stessa dall’intenzione di dare vita ad uno spazio che dialogasse con la città circostante, e che oggi assume le sembianze di un grande dodecaedro che avvolge tutti i dodecaedri di Saraceno. Il modulo di Cloudy Dunes, monade di una forza globale, appare come una sorta di metafora dell’ontologia urbana e, più in particolare, di quella architettonica, forma duttile e vitale della mobilità sociale e abitativa, magnificamente raccontata da questa installazione-evento.
«Poesia e ricerca si combinano in modo permanente e al tempo stesso mutante … uno straordinario sogno della vitalità del contemporaneo, che per un attimo si materializza … per una fantastica e possibile visione di viaggio» (L. M. Barbero per la presentazione di Cloudy Dunes. When Friedam Meets Bucky on Air Port – City ).
Valeria Santoleri
Mostra visitata il 24.6.2011
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Sede: MACRO – Via Nizza (angolo Via Cagliari) – Roma
Date: 25 Giugno – 9 Ottobre 2011
Orari: Dal Martedì alla Domenica, dalle ore 11.00 alle ore 22.00; chiuso Lunedì
Vernissage: 24 Giugno
Autori: Tomás Saraceno
Curatore: Luca Massimo Barbero
Biglietti: Intero: € 11,00; Ridotto: € 9,00. Per i cittadini residenti nel Comune di Roma (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): Intero € 10,00; Ridotto € 8,00. (La biglietteria chiude un’ora prima)
Note: Evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali
Info: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
Ufficio Stampa: Zetema | info@zetema.it
Genere: Personale, Arte Contemporanea, Installazioni, Video
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Tag:Installazioni, Tomás Saraceno, Video
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