Dieci trailers montati secondo le regole d’oro della promozione cinematografica presentano le nuove promesse firmate dalla produttrice Gato encerrado, ma la casa cinematografica è fittizia e i trailers non sono estratti di films di recente produzione ma videoclip ricavati da telegiornali di tutto il mondo che, realizzati grazie all’uso della tecnica del found footage e del supercut, ricostruiscono fatti che potrebbero essere tanto veridici quanto falsi, esattamente come quelli emessi ogni giorno dai notiziari “informativi”.
Si tratta dell’ultimo lavoro del sevigliano Miguel Soler che con questo progetto intitolato, Basado en hechos reales (in italiano: Basato su fatti realmente accaduti), mette in discussione il modus operandi del sistema dei mezzi di comunicazione di massa. Con la stessa tendenza a utilizzare il montaggio di immagini al servizio di una volontà ideologica, spoglia i fatti di cronaca del loro contesto, reinventandone l’intenzione e portandoli, valicando il confine con l’ambito cinematografico, a un livello di spettacolarizzazione, se possibile, ancora maggiore.
Realtà che diventa finzione e finzione che si conferma come realtà non appena passa all’altro lato dello schermo. Soler si appropria, con questo lavoro, del potere dei mass-media, capace di plasmare opinioni e punti di vista rispetto a una realtà che, d’altra parte, gli stessi media si preoccupano di conformare previamente, sostenuti dal gioco dell’intrattenimento, (tanto necessario in un modello di esistenza sempre più vacuo, promosso dai canoni e desideri propugnati dalla stessa industria mediatica).
Attualmente il progetto di Soler è esposto all’ECAT di Toledo e sarà visibile fino al 29 di gennaio in uno spazio che riproduce una sala di cinema, con tanto di poltroncine e macchina distributrice di pop-corn. Sul grande schermo, attraverso una sovrapposizione di immagini, voci e colonne sonore spesso discordanti, spaziando dal tono tipico del documentario di divulgazione scientifica al cinema neorealista, i video affrontano temi come il terrorismo, la globalizzazione, l’alienazione sociale della Corea del Nord e il dramma dell’AIDS in chiave thriller.
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